Synth(esis)
Dal greco σύνϑεσις (sintesis) "composizione", che a sua volta deriva dal greco συντίϑημι (sintithēmi) "metto insieme", la sintesi, come evidenzia l'etimologia stessa del termine, permette di far convivere molteplici elementi e concetti, anche molto diversi tra loro, che poi si fondono per creare nuovi messaggi. Il progetto Synth(esis) racchiude il concetto di sintesi in ambito musicale attraverso l’accostamento e la fusione tra gli antichi ritmi e suoni africani e i nuovi synth moderni.
E’ il mio primo esperimento musicale solista da batterista e compositore e nasce durante l'isolamento imposto dall'emergenza COVID-19. La musica diventa l’unico modo per evadere dall’isolamento e per poter viaggiare alla ricerca di tutti i vecchi input musicali che cerco di “sintetizzare” con quelli nuovi, i synth, riscoperti durante il lockdown dovuto al coronavirus. Lo strumento principale per questo processo è il computer, unico “mezzo di trasporto” che permetta un viaggio rigenerante attraverso i synth e la manipolazione del suono. Il computer è anche l'esecutore "artificiale" che accompagna la mia performance alla batteria attraverso una personale interpretazione che mira a veicolare il messaggio musicale con l'intento di renderlo il più "umano" possibile. A questo scopo diventa prezioso anche il contributo di Mario Meloni in “Little Fabius” con una parte di chitarra che si integra alla perfezione con il sound del brano.
Tutte le composizioni sono ispirate ai ritmi tradizionali del Mali e del Nord Africa: su "Barà Sanja" e "Funk Report" i patterns ritmici dei doundoun africani vengono trasportati ed interpretati sulla batteria in maniera personale ed attuale, mentre su “Little Fabius” e “Afro Shuffle” si possono ascoltare i ritmi grazie alle fantastiche percussioni africane suonate dal vivo.

Synth (esis)
From the Greek σύνϑεσις (synthesis) "composition", which derives from the Greek συντίϑημι (sintithēmi) "put together", the synthesis, as its etymology highlights, allows to put together multiple elements and concepts, even very different, which then merge to create new messages. The Synth (esis) project encompasses the concept of synthesis in the musical field through the combination and fusion of ancient African rhythms and sounds and the new modern synths. It is my first solo musical experiment as a drummer and composer and was born during the isolation imposed by the COVID-19 emergency. Music becomes the only way to escape from isolation and to travel in search of all the old musical inputs that I try to "synthesize" with the new ones, the synths, rediscovered during the coronavirus lockdown. The main tool for this process is the computer, the only "means of transport" that allows a regenerating journey through synths and sound manipulation. The computer is also the "artificial" performer who accompanies my performance on the drums through a personal interpretation that aims to convey the musical message with the intention of making it as "human" as possible. Also Mario Meloni's contribution in “Little Fabius” becomes precious to reach this aim when plays a guitar part that integrates perfectly with the sound of the track. All compositions are inspired by the traditional rhythms of Mali and North Africa: on Barà Sanja and Funk Report the rhythmic patterns of African doundouns are transported and interpreted on drums in a personal and current way, while on "Little Fabius" and "Afro Shuffle" you can hear the rhythms thanks to the fantastic African percussion played live.